Curriculum Teatrale
Dal 1956 ad oggi…
…le tappe di Eugenio nel mondo del teatro.
Dal 1956 ad oggi…
…le tappe di Eugenio nel mondo del teatro.
Eugenio Allegri nasce a Collegno, Torino.
L’interesse per il teatro nasce grazie ad un insegnante di Lettere, il professor Antonio Di Molfetta, che in 3° media superiore, presso la succursale di Rivoli dell’Istituto “G.Peano” di Torino, chiede ai suoi studenti di mettere in scena come parte del programma di studio l’unico testo teatrale di Pablo Neruda: “Fulgor y muerte de Joquim Murieta”. Nasce così il Collettivo Teatro di Base con cui Eugenio Allegri e un gruppo molto motivato di studenti affrontano i temi politici legati al mondo giovanile e della scuola. Alla regia del Prof. Di Molfetta si sostituisce gradualmente una regia collettiva e i testi messi in scena, oltre a quello di Neruda, saranno: “Diario di Classe” di Vittorio Franceschi (foto), “All’alba della Libertà”, elaborazione sul tema della strage nazista dei “66 Martiri” di Grugliasco e, infine, “Le dodici fatiche di Ercole”, tratto dall’opera di Luciano Jolli, edita da Einaudi.
Frequenta, presso il teatro Gobetti di Torino, uno stage diretto da Meredith Monk, organizzato dal Teatro dell’Angolo.
Successivamente entra a far parte di una formazione di giovani aspiranti attori riuniti nel Teatro Idea di Torino, diretto da Franco Grossi, con cui interpreta due atti unici di Eduardo De Filippo: “I morti non fanno paura” e “Il cilindro”.
Diario di Classe
1979: Lo stage di Jacques Lecoq
Dopo aver frequentato uno stage sulla figura del “clown” tenuto nel dicembre 1976 da Alessandra Galante Garrone, si iscrive l’anno seguente alla nascente “Scuola di Teatro di Bologna”, gestita dalla cooperativa Nuova Scena e diretta dall’attrice torinese ormai trapiantata nel capoluogo emiliano.
Per mantenersi gli studi lavora contemporaneamente per due interi anni scolastici con una classe della Scuola Media Statale “G.Verga” di Torino chiamato dalla Professoressa Maria Teresa Manassero e, grazie all’appoggio degli insegnanti, prima allestisce uno spettacolo poi dirige un film tratti entrambi dal primo libro del “Poema Pedagogico”di Anton Semionovich Makarenko, padre della pedagogia russa del novecento.
Si diploma quindi nel 1979 e inizia la sua avventura di “Comico dell’Arte” dopo aver partecipato al suo primo stage sulla Commedia dell’Arte tenuto in Italia da Jacques Lecoq (foto).
Inizia quindi l’attività professionistica con la cooperativa Nuova Scena di Bologna, sotto la direzione artistica di Francesco Macedonio interpretando “L’avventura del teatro” di Vittorio Franceschi e “La festa e la morte” tratto dai “Dialoghi” di Ruzante; alla regia, oltre a Macedonio, c’è proprio lui: Jaques Lecoq.
Allegri scrive il suo primo testo teatrale, “Pio… Op”, del quale firma anche la regia: lo spettacolo propone, per la prima volta, un protagonista Arlecchino donna e fa emergere, in modo evidente, l’esperienza di clownerie maturata con gli insegnanti della scuola di Bologna, Lecoq stesso e con il clown e insegnante svizzero Pièrre Bilànd.
Nello stesso anno interpreta “Gli Uccelli” di Aristofane (foto) per la regia di Memè Perlini, con il gruppo musicale Area, spettacolo prodotto da Nuova Scena.
1980: Gli Uccelli
1981: Comoedia, overo l’Orco delle Scoassere
Partecipa all’allestimento dello spettacolo “L’opera dello Sghignazzo”, scritto, diretto e interpretato da Dario Fo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino. Nel maggio del 1982 entra a far parte della compagnia del “Tag Teatro” di Venezia, il gruppo che negli anni ottanta sarà il più impegnato in Italia, nell’elaborazione della Commedia dell’Arte. Inizia interpretando ancora Ruzante e, per la prima volta, la maschera di Arlecchino in uno spettacolo dal titolo “Comoedia, overo l’Orco delle Scoassere” (foto).
Interpreta poi, da protagonista, “Racconti d’inverno”, un testo per ragazzi scritto e diretto da Francesco Macedonio.
L’inizio del 1983 è caratterizzato dalla partecipazione allo Stage Internazionale di Commedia dell’Arte diretto dal maestro Carlo Boso e organizzato a Venezia dal Tag Teatro durante le settimane che precedono il Carnevale. Si conferma come maschera di Arlecchino, col nome di “Pedrolino”, e ne prosegue lo studio, fino a debuttare nello spettacolo “Il falso Magnifico” (foto) diretto da Boso per il Tag teatro: il debutto avviene a Bonn, nell’ambito dell’Eurotheatertage ed è seguito da circa 180 repliche in Francia, Spagna, Grecia, Svizzera e nell’ex Unione Sovietica.
1983: Il falso Magnifico
1984: L’assedio della Serenissima
E’ ancora, Arlecchino nel successivo spettacolo diretto da Boso per il Tag Teatro: “L’assedio della Serenissima” (foto) che effettuerà ancora una lunga tournée all’estero terminando le repliche prima al “Festival di Almagro” in Spagna e successivamente al “Festival di Salonicco” in Grecia. Con il Tag Teatro vince il “II Torneo di improvvisazione teatrale” di Torino.
Rientrato a Torino, fonda con Diego Dettori la società Eclisse, che nei pochi mesi di attività contribuirà tuttavia a dare vita al gruppo di danza “Sosta palmizi”.
Incontra per la prima volta Alessandro Baricco partecipando a due cortometraggi scritti dall’autore torinese.
Prende inizio la collaborazione con Paolo Dego e il gruppo teatrale “Bretelle Lasche” di Belluno, collaborazione che durerà per circa sette anni durante i quali, oltre ad alcuni laboratori, Allegri metterà in scena “La colpa è sempre del diavolo” di Dario Fo, “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, “L’opera da tre soldi” di Brecht e infine scriverà e dirigerà “Madame Cabaret”, un’opera grottesca dedicata alla nascita dell’Europa Comunitaria.
Nel febbraio del 1986, Allegri scrive e allestisce il suo primo canovaccio di Commedia dell’Arte: “L’assedio di Torino”, che ha per argomento la battaglia che si svolse nel 1706 sulle colline a ridosso del capoluogo subalpino.
Viene successivamente chiamato da Leo De Berardinis a partecipare agli spettacoli “Novecento e Mille” (foto) prima e “La tempesta” di Shakespeare poi, prodotti dalla cooperativa Nuova Scena di Bologna.
1986: Novecento e Mille
1987: Eugenio e Sregolatezza
Scrive e dirige, ancora per il Tag Teatro, “Eugenio e Sregolatezza”, un atto unico che interpreta insieme all’attrice francese Bobette Levesque (foto).
Nello stesso anno, di nuovo con Leo De Berardinis, è in scena con “Delirio” prodotto dal festival di Santarcangelo di Romagna e nel 1988 con il “Macbeth” di Shakespeare prodotto dal Teatro Ateneo di Roma. Con questo spettacolo nasce il Teatro di Leo, di cui Eugenio Allegri è tra i fondatori.
La collaborazione tra il Teatro di Leo e il Teatro Ateneo di Roma porterà alla messa in scena del “Macbeth” di Shakespeare, in cui Allegri interpreta “Duncan” e “Il portiere” e all’allestimento della seconda edizione di “Novecento e Mille” di Leo De Berardinis.
E’ uno dei protagonisti, unico attore non napoletano, di “Ha’ dda passà a nuttata”, dall’opera di Eduardo de Filippo, coprodotto dal Teatro di Leo e dai Teatri Uniti in collaborazione con il Festival dei due mondi di Spoleto, seguito dal riconoscimento del Premio Ubu per il miglior spettacolo della stagione teatrale italiana 1989/90.
Rientra ancora a Torino dove ha inizio la collaborazione con la compagnia Assemblea Teatro
diretta da Renzo Sicco che lo dirige in due spettacoli: “Ai ruffiani, ai ladri, ai bevitori di birra”, tratto dall’antologia di “Spoon river” di Lee Master e “Fiocchi”, un testo per ragazzi scritto dalla drammaturga e attrice francese Pascal Charetton. Entrambi gli spettacoli saranno in tournée in tutta Italia.
Inizia la collaborazione con il Teatro Settimo di Torino, partendo dall’interpretazione de “La storia di Romeo e Giulietta”: la regia è di Gabriele Vacis; lo spettacolo – che entra a far parte di circuiti ufficiali in teatri di abbonamento – vince il Premio Ubu per la miglior drammaturgia.
Successivamente recita nel film di Daniele Segre “Manila, paloma blanca”.
Contemporaneamente al “Romeo e Giulietta”, nel cinquecentenario della scoperta dell’America, scrive e mette in scena “La conquista di Abya Yala” (un testo scritto per i 30 attori non professionisti del teatro Studio-Cral Sip di Torino).
Con lo stesso cast di “Romeo e Giulietta”, ancora sotto la regia di Vacis, interpreta la “Trilogia della Villeggiatura” di Carlo Goldoni (foto) che debutta a Mira (Ve), nei ruoli di Fulgenzio e di Ferdinando. Lo spettacolo conferma al grande pubblico lo straordinario valore della compagnia che effettua una lunga tornée nei maggiori teatri italiani per quanto una profonda crisi organizzativa del Laboratorio Teatro Settimo ne decreti, anzitempo, la fine.
Collabora con la compagnia “Il teatro del sabato” di Moncalieri (TO) mettendo in scena tra gli altri “Il teatro del mondo”, un adattamento da “Il teatro Comico” di Carlo Goldoni.
1993: La trilogia della villeggiatura
1993: Novecento
La necessità, da tempo sentita, di un lavoro personale – sotto forma di monologo – si concretizza, per Eugenio Allegri, nell’incontro a tre con Gabriele Vacis e Alessandro Baricco. Tre torinesi uniti producono quello che è stato un grande successo: “Novecento” (foto), monologo teatrale scritto da Alessandro Baricco, come da lui stesso precisato nella prefazione al testo pubblicato da Feltrinelli, “per un attore Eugenio Allegri, e un regista Gabriele Vacis”.
Ad ottobre viene chiamato ancora da De Berardinis a tenere un laboratorio di maschera per la sua compagnia: da questo lavoro nasceranno le maschere che de Berardinis utilizzerà ne “Il ritorno di Scaramouche”. Eugenio Allegri viene riconosciuto a tutti i livelli come esperto di Commedia dell’Arte e chiamato a tenere laboratori e seminari.
Mentre ha inizio la prima stagione di tournée di “Novecento”, dalla collaborazione tra i più consolidati attori, le più significative compagnie della scena torinese e un gruppo nutrito di talentuosi giovani attori italiani e stranieri, nasce una memorabile testimonianza teatrale realizzata dentro la Mole Antonelliana, diretta da Gabriele Vacis su testi raccolti e adattati dallo scrittore e giornalista Gian Luca Favetto. Il titolo è: “Canto per Torino”.
Nell’estate viene chiamato dal regista Maurizio Smith a partecipare all’allestimento di “Arlecchino alla Rocchicciola” (foto), una composizione di pezzi teatrali, da Goldoni a Brecht passando per il teatro popolare umbro del ‘400, che viene messa in scena dapprima al castello di Udine e successivamente alla Pieve di Corciano e infine alla Rocca Minore di Assisi.
1995: Arlecchino alla Rocchicciola
L’anno è caratterizzato dalla conferma di “Novecento” come spettacolo Cult del panorama teatrale Italiano.
Durante l’estate torna tuttavia a Venezia e alla Commedia dell’Arte allestendo un canovaccio di cui è autore, tratto dall’ “Anfitrione” di Plauto. Con l’omonimo titolo, e con contaminazioni dalla stessa opera di Moliére, nasce uno spettacolo prodotto dalla compagnia Pantakin che ottiene lusinghieri successi di pubblico e della pur poca critica che in Italia mostra interesse per la commedia.
Nell’autunno inizia la tournée di “Uccelli” di Aristofane, uno spettacolo prodotto dal Teatro Settimo in collaborazione con il Festival dei “Due Mondi” di Spoleto, ancora con la regia di Gabriele Vacis.
1997: Re Lear
Un anno straordinario con la partecipazione a ben quattro spettacoli e l’allestimento di un quinto.
La regia è ancora di Commedia dell’Arte poiché con la Compagnia Accademia degli Sventati, di Udine, nasce un canovaccio che è un intreccio tragicomico tra “La bisbetica domata” di Shakespeare e la storia del giovane eroe friulano Jacopo da Malnisio che, nel ‘500, fu protagonista di sanguinose battaglie tra cristiani e musulmani ai confini di Venezia, Austria e Friuli. Ne nasce “Caterina e il Mamaluc” con cui la compagnia si presenta sulla scena italiana.
Come attore riprende ancora “Novecento” recandosi tra l’altro a Francoforte e a Berlino insieme ad Alessandro Baricco, per promuovere l’opera dello scrittore torinese tradotta in tedesco.
Alla fine di luglio è tra i numerosi interpreti di “Danubio”, tratto dal libro di Claudio Magris e messo in scena da Giorgio Pressburgher per il Festival di Cividale del Friuli.
Entra a far parte stabilmente di “Totem”, lo spettacolo che Baricco e Vacis portano in giro per l’Italia con il contributo di diversi artisti della scena nazionale.
Viene quindi chiamato per il ruolo di “Gloucester”, accanto al protagonista Piero Mazzarella, nel “Re Lear” di Shakespeare (foto), diretto da Andrée Ruth Shammah con la compagnia del Teatro Franco Parenti di Milano dove debutta in ottobre.
Infine è da sottolineare l’unico Stage di Commedia dell’Arte che Allegri tiene presso la Civica Accademia “Paolo Grassi” di Milano, della durata di un mese. Ne scaturiranno due straordinari canovacci che saranno presentati come saggio di fine corso ; vi partecipano, tra gli altri, alcuni giovani attori oggi presenti sulla scena italiana quali: Giuliana Musso, Tatiana Lepore, Tommaso Banfi, Edoardo Ribatto.
Partecipa, presso la Rai di Torino, alla registrazione radiofonica de “Le intellettuali” di Molière e de “La cimice” di Majakovskij per la regia di Gabriele Vacis, all’interno del progetto “La scena delle voci” diretto da Luca Ronconi.
L’anno si apre con il debutto a Regio Emilia de “La bottega del caffè” di Goldoni (foto), diretto da Gigi Dall’Aglio e prodotto dall’Ert-Emilia Romagna Teatro; Allegri vi interpreta il ruolo del caffettiere Ridolfo. Lo spettacolo, ripreso poi in autunno, andrà lungamente in tournée in tutta Italia.
Nell’estate prepara due preziosi eventi: il primo al teatro di Longiano “Il Mago”: una lettura di racconti di Dino Buzzati scelti da Paola Cimatti e Barbara Montespini, che si avvale delle musiche eseguite dal vivo di Alberto Borsari e Maurizio Marrani. Lo spettacolo debuuta al teatro di Mercato Saraceno cui seguirà una breve tournée. Il secondo a Torino, presentando al teatro Carignano “Ritorno ad Assisi”; un affresco sulla vita di Santo Francesco e un omaggio alla città che da pochi mesi era stata colpita da un grave terremoto. Si tratta di una lettura corale che anche in questo case si avvale della collaborazione di musicisti ed in particolare di Ramberto Ciammarughi, autore delle musiche.
Con questo spettacolo prende avvio l’attività della Piccola Società Cooperativa “Artquarium” che Allegri fonda, a Torino, insieme ad Oliviero Moroni e Anna Maria Cebrelli.
L’autunno è stato caratterizzato dalla regia de “I tre moschettieri”, per il teatro dell’Angolo, mentre la chicca dell’inverno 1998/99 per Allegri è stata indubbiamente la partecipazione a “Totem”, spettacolo teatrale con Baricco, Vacis e Stefania Rocca, trasmesso su Rai Due TV, in una palcoscenico in onda in prima serata (foto Totem).
1993: La Bottega del caffé
1998/1999: Totem
1999: Amor nello specchio
Nella stagione 1999/2000 Allegri firma due regie: “Il Re Cervo”, prodotto dal teatro Stabile del Veneto e “La crudel zobia grassa”, un canovaccio di Commedia dell’Arte ispirato ad un crudele fatto di sangue accaduto ad Udine durante il carnevale del 1511 (il canovaccio porta la firma di Allegri e viene messo in scena dall’Accademia de gli Sventati, ad Udine).
A novembre esce il film “Amor nello specchio” (foto), dove interpreta la figura di Arlecchino nel ruolo di Tristano Martinelli. E’ ancora a novembre che Allegri collabora alla messa in scena de “Arlecchino servitore di due padroni” per la regia di Thomas Krupa presso il Staatstheater Darmstadt in Germania e a dicembre dirige un laboratorio di Commedia dell’Arte in Francia presso l’Académie théâtrale de l’Union di Limoges, organizzato dal centro teatrale nazionale omonimo.
L’anno 2000 inizia con il debutto del monologo “La storia di Cirano” (foto), realizzato con la regia di Gabriele Vacis e prodotto dal Teatro Stabile del Veneto diretto da Mauro Carbonoli. Il debutto avviene al teatro “Raffaello Sanzio” di Urbino grazie alla collaborazione con l’AMAT delle Marche. Oltre a “Novecento” che riprende per il sesto anno consecutivo la sua tournée, “La storia di Cirano” è lo spettacolo con cui Allegri si presenta nei teatri italiani.
La collaborazione con il musicista assisano Ramberto Ciammarughi produce un “melologo” che lo stesso Ciammarughi scrive e musica per Allegri; nasce “Una lauda per frate Francesco” che viene presentata per la prima volta nella rassegna musicale “Cross road” al “Teatro delle passioni” di Modena.
In ottobre partecipa al Festival Internazionale dell’Attore di Parma, organizzato dal “Teatro2”, per uno scambio culturale tra maschere della tradizione italiana e iraniana. Indossa per l’ultima volta ufficialmente la maschera di Arlecchino.
In giugno debutta presso la chiesa di Santa Chiara a Torino lo spettacolo “Il gran teatro del mondo” di Calderon de la Barca di cui Allegri cura la regia per la produzione della compagnia “Anna Bolens”, diretta da Anna Marcelli.
In dicembre cura la regia dello spettacolo “Ventimila leghe sotto i mari” di Livia Amabilino, tratto da Jules Verne, che debutta a Trieste, prodotto dalla compagnia La Contrada.
2000: La storia di Cirano
2001: Shylock
L’8 aprile, nel bellissimo teatro comunale di Fermo, stracolmo di pubblico, alla trecentoquindicesima replica, Eugenio Allegri termina la sua avventura con “Novecento” scritto da Alessandro Baricco e diretto da Gabriele Vacis.
In giugno viene chiamato al Teatro Stabile di Genova per partecipare allo spettacolo “6 personaggi.com” scritto da Edoardo Sanguineti per la regia di Andrea Liberovici anche autore delle musiche di scena.
Lo spettacolo debutta e replica al teatro “Duse” di Genova.
Il 10 ottobre 2001, presso il teatro “Gobetti” di Torino, Eugenio Allegri presenta in anteprima il suo terzo monologo: si tratta di “Shylock” (foto) traduzione italiana del testo dell’attore e autore inglese Gareth Armstrong, per la regia del torinese Luca Valentino. Lo spettacolo è prodotto dall’ “Artquarium” in collaborazione con l’Università di Venezia e vedrà il suo debutto ufficiale il 27 gennaio 2002, giornata della Memoria, a Rimini grazie alla collaborazione con l’assessorato all’istruzione della città romagnola.
Nell’estate due spettacoli particolari in quanto tratti entrambi da testi letterari: il primo tratto da alcune pagine di “Corporale” di Paolo Volponi; il titolo è “Pancia di Stella” e a dirigerlo è Fulvio Ianneo con la produzione del “Teatro Reon” di Bologna. Il secondo dà inizio alla collaborazione tra il “Teatro dell’Archivolto” di Genova ed Eugenio Allegri; si tratta dell’adattamento teatrale de “L’uomo nell’armadio” di Ian McEwan curato e diretto dal regista Giorgio Gallione. Lo spettacolo debutta al “Festival del teatro” di Borgio Verezzi.
In autunno partecipa a “Morte accidentale di un anarchico” di Dario Fo, messo in scena dai Teatridithalia di Milano per la regia di Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Per due stagioni Allegri vestirà i panni del “Matto”, il ruolo ricoperto dallo stesso Fo nella prima versione del 1970.
2002: Morte accidentale di un anarchico
2003: L’ultimo suonatore
L’inizio dell’anno è caratterizzato dal debutto nel Teatro Comunale di Bagnacavallo, ospite di “Accademia Perduta”, de “L’ultimo suonatore” (foto), un lavoro tratto dal “Tingeltangel” di Karl Valentin scritto, diretto e interpretato insime alla Banda Osiris, il gruppo di musicisti-clown più famoso in Italia; prodotto dal “Teatro delle Moline” e dalla “Dadaumpa”, entrambi di Bologna, sarà lo spettacolo principale, per Allegri, della stagione 2003/2004 .
In Aprile debutta al Teatro Gobetti di Torino con lo spettacolo “Gianduia” di cui è regista ed interprete insieme ad altri undici attori, su testi elaborati da Alfonso Cipolla e Giovanni Moretti. Lo spettacolo è prodotto dall’Artquarium , dal “Sistema Teatro Torino” e da “Il Contato” di Ivrea.
Nell’estate partecipa come protagonista maschile al film “Senza la parola fine”, scritto e diretto da Vanni Vallino e Bruno Gambarotta, accanto all’attrice Olivia Manescalchi.
In settembre iniziano le riprese de “Le stagioni del cuore” una Fiction televisiva diretta da Antonello Grimaldi, in cui Allegri interpreta la parte di un commissario di polizia.
Diventa direttore artistico del teatro comunale di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, chiamato da Gabriele Balderacchi e Roberta Quartieri e dalla compagnia “Lenz”.
Il 1° dicembre, a Milano, replica per l’ultima volta “Shylock”.
Riprende l’ultima parte di tournée di “Morte accidentale di un anarchico” di Dario Fo, che chiuderà il suo viaggio al teatro Argentina di Roma.
In settembre riprende “L’uomo dell’armadio” (foto) di Ian McEwan con il Teatro dell’Archivolto e la regia di Giorgio Gallione ed inizia ufficialmente la sua tournée dal Palazzo Ducale di Mantova, nel programma del Festival della letteratura.
Collabora con il quartetto “Xenia Ensemble” per una lettura in musica di testi di poeti russi e americani dell’avanguardia. Lo spettacolo viene presentato alla Fondazione Sandretto di Torino.
La società cooperativa Artquarium si trasferisce da Torino ad Avigliana, in Val di Susa, e Allegri da avvio alla Residenza Multidisciplinare che chiama “Stabilimento Teatrale Folengo” realizzata con il contributo della Regione Piemonte, dei comuni di Avigliana, Almese e Caselette e della Comunità Montana “Bassa Val di Susa e Val Cenischia”.
2004: L’uomo dell’armadio
2003: Pinocchio
Inizia l’ultima parte di Tournée con “L’ultimo suonatore”ispirato a Valentin.
Nell’estate riprende la collaborazione con il Teatro dell’Archivolto partecipando a “Cosmica Luna” uno spettacolo su testi di Italo Calvino, messo in scena da Giorgio Gallione che debutta alla Sala Mercato di Genova mentre , a distanza di cinque anni dal debutto, continuano in tutta Italia le repliche de “La storia di Cirano”, ora prodotto, in una nuova edizione, dalla cooperativa Artquarium.
Debutta, presso il rinnovato teatro di Grottammare, con “Viaggio Sentimentale”, un concerto per parole e musica dedicato a poeti e scrittori dell’ America latina realizzato insieme al musicista fermano Daniele Di Bonaventura: lo spettacolo è sostenuto dall’AMAT delle Marche e prodotto dall’Artquarium.
In dicembre partecipa allo spettacolo-evento “Pinocchio” (foto), interpretando la parte di “Geppetto”, per il progetto “San Sicario, un paese da favola” diretto dalla regista milanese Laura Cantarelli.
Mentre proseguono le repliche de “L’uomo dell’armadio” e quelle de “La storia di Cirano”, Allegri si prepara al debutto di ben tre spettacoli in pochi mesi: il primo è “AK, il canto dei Catari”, scritto da Giorgio Cattaneo e diretto da Franco Collimato, prodotto dalla “Libre” di Torino all’interno di un progetto internazionale curato dall’Associazione “Marcovaldo” di Caraglio, in provincia di Cuneo: debutta in marzo alla Cavallerizza Reale di Torino; poi sarà la volta, al teatro Gobetti di Torino, prodotto dall’Artquarium con il sostegno del “Sistema Teatro Torino” di “S.O.S. Soldi Opera Strit”, sua riscrittura de “L’opera da tre soldi” di Bertold Brecht” diretta e interpretata insieme ai giocolieri e acrobati della compagnia “Fratelli Ochner” e i musicisti-clown del gruppo Bandaradan, entrambi torinesi; infine, nel teatro di Almese, in Val di Susa, prodotto dall’Artquarium, debutta una nuova versione de “L’Assedio di Torino”, canovaccio di Commedia dell’Arte di cui Allegri è autore e regista.
Nell’estate partecipa ad una nuova produzione del Teatro dell’Archivolto che debutta alla sala Mercato di Genova: si tratta di “Cipputi, cronache dal bel paese” scritto da Francesco Tullio Altan e Giorgio Gallione, con la regia dello stesso Gallione.
Debutta al Festival di Andria con la lettura in musica di “L’uomo che corruppe Hadleyburg”, da Mark Twain per l’adattamento e la regia di Leo Muscato.
Nell’ambito di “Settembre Musica”, collabora nuovamente con il quartetto musicale “Xenia Ensemble” per una lettura-concerto dedicata a Dmitri Shostakovitch tenuta presso il Conservatorio di Torino alla presenza della Sig.ra Shostakovitch.
In autunno l’ArtQuarium e Eugenio Allegri, assumono dal Comune di Avigliana (To), l’incarico di dirigere il Teatro Comunale. Poco dopo, su iniziativa della Regione Piemonte, che affianca i comuni di Avigliana, Almese, Caselette e la Comunità Montana “Val di Susa e Val Cenischia”, il progetto si trasforma nella Residenza Multidisciplinare che Allegri chiamerà “Stabilimento Teatrale Folengo” e che andrà avanti sino a dicembre 2011.
2006: AK, il canto dei Catari
2007: Valzer
L’anno si apre con due partecipazioni ad altrettanti films e ad uno straordinario evento di Commedia dell’Arte. In gennaio e in marzo, Allegri partecipa prima al film di Salvatore Maira “Valzer”, poi al film di Carlo Lizzani “Hotel Meina”; entrambi verranno presentati in settembre al Festival del Cinema di Venezia.
Intanto, a partire da un’idea del compositore pesarese Matrio Totaro, che scriverà una partitura apposita per un’orchestra di venti elementi, Eugenio Allegri scrive e dirige un’opera teatrale e dalla collaborazione dei due artisti nasce “La suitte del grande Arlecchino”, Il debutto avviene in febbraio nella splendida cornice del Teatro della Fortuna di Fano, nell’ambito delle manifestazioni per il Carnevale della Città; a dirigere l’orchestra sarà il Maestro Michele Mariotti.
Nei mesi successivi, Allegri debutterà con due spettacoli: il primo, al Festival del Teatro di Asti, sarà un monologo scritto e diretto da Lucia Grosso dal titolo “L’innocente colpevole” e sarà prodotto dalla compagnia “Filodrammatici” di Milano; il secondo vedrà Allegri al fianco di Giorgio Li Bassi e Anna Amadori nell’allestimento di “Uno scultore”, un testo del drammaturgo italoamericano William Mastrosimone, tradotto da Luca Scarlini, per la regia di Fulvio Ianneo. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Reon di Bologna, debutterà al “Theatre de la Cartoucherie” di Parigi il 1° settembre.
Il 3 ottobre, al Teatro Comunale di Alessandria, Eugenio Allegri riprende ufficialmente le repliche di “Novecento”, di Alessandro Baricco con la regia di Gabriele Vacis, dopo un’interruzione durata cinque anni. La prima serata è in forma di lettura e accanto ad Allegri, nella parte finale dello spettacolo, entra in scena Arnoldo Foà.
Il 29 ottobre, in una serata speciale organizzata dalla Fondazione Gaber, presso la Sala “Grassi” del Piccolo Teatro di Milano, debutta un nuovo monologo: “Il Dio Bambino” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, prodotto dal Teatro dell’Archivolto con la regia di Giorgio Gallione.
In dicembre, per la seconda e ultima volta, partecipa all’evento “San Sicario: un paese da favola”: è in scena con Jessica Polskij e Omar Fantini in una breve versione teatrale di “Alice nel paese delle meraviglie”, per la regia di Laura Cantarelli.
A vent’anni dalla scomparsa di Primo Levi, nell’ambito dei progetti finaziati dal Sistema Teatro Torino, Eugenio Allegri, con la cooperativa teatrale ArtQuarium, presenta “Sistemi gemelli”, uno spettacolo tratto dalle opere di Levi dedicate alla chimica e al tema del lavoro. L’unica settimana di repliche avverrà al Teatro Gobetti di Torino, in gennaio.
Nei mesi successivi riprendono la tournèe in Italia sia “Il dio bambino”, sia “Novecento”.
Si consolida intanto l’attività della Residenza Multidisciplinare in Val di Susa, con l’organizzazione di stagioni teatrali per adulti e ragazzi, corsi di teatro, rassegne musicali, interventi a sostegno del teatro sociale e dell’attività culturale del territorio.
2008: Il Dio bambino
2009: Zio Vanja
Dopo sette anni, Allegri torna in scena in un nuovo spettacolo diretto da Gabriele Vacis. La novità coincide con un evento straordinario: il 3 febbraio, il Teatro Stabile di Torino, diretto da Mario Martone, inaugura il ristrutturato Teatro Carignano, gioiello della città, con una propria produzione; si tratta di “Zio Vanja” di Anton Checov, alla regia Vacis, protagonista nel ruolo di Vanja, Eugenio Allegri. Sarà lo spettacolo di punta del TST per la stagione 2009/2010.
Insieme a Susanna Teodoro e Fabrizio Palma, Eugenio Allegri scrive un testo teatrale per ragazzi: “Perché no!”. Lo spettacolo debutta a giugno, prodotto dalla compagnia Tangram di Vimercate (Mi), con la regia dello stesso Allegri e l’interpretazione di Fabrizio Palma.
In ottobre al teatro Puccini di Firenze, Allegri è il protagonista di “Officina Galileo”, uno spettacolo sulla figura e l’opera di Galilelo Galilei, scritto e diretto da Riccardo Rombi, prodotto dalla compagnia Catalyst.
L’anno si apre con il secondo anno di repliche di “Zio Vanja”, già iniziate nel novembre 2009, che termineranno a metà febbraio.
Proseguono le repliche di “Novecento” e, per l’ultima tranche, quelle de “Il dio bambino”.
A maggio, al teatro “ La Suoneria” di Settimo Torinese, debutta “ 70 mi da tanto “, scritto e diretto da Allegri per il gruppo di musicisti clown torinesi: I Pappazzum. La produzione è della cooperativa Nidodiragno di San Remo.
Per cinque settimane, da metà giugno. Allegri guida con altri cinque maestri di training, danza, pantomima, duelli teatrali e musica, uno Stage Internazionale di Commedia dell’Arte, cui partecipano venti attori provenienti da tutta Italia e da alcuni paesi europei, all’interno del progetto europeo Alcotrà chiamato “Gli scavalcamontagne”. Lo stage termina con l’allestimento di due scenari di commedia : “Fratelli d’Italia” e “Il falso magnifico”, che verranno presentati a Torino e a Gap.
Da ottobre a dicembre due nuovi spettacoli con il Teatro dell’Archivolto di Genova per la regia di Giorgio Gallione. Il primo è: “Pizzeria Kamikaze”, tratto dall’omonimo libro dello scrittore israeliano Etgard Kereth; nel secondo, Allegri è in scena con Neri Marcoré in “Terra padre”, reading su scritti di Roberto Saviano.
2010: Pizzeria Kamikaze
2011: I Rusteghi
L’evento dell’anno è ancora uno spettacolo con la regia di Gabriele Vacis, prodotto dal Teatro Stabile di Torino: si tratta di “Rusteghi, i nemici della civiltà”, scritto da Antonia Spaliviero dall’opera di Carlo Goldoni. In scena accanto ad Allegri, tra gli altri, Natalino Balasso, Yuri Ferrini e Mirko Artuso.
All’inizio di aprile va in scena “Di suoni e d’asfalto”, un reading sul tema della letteratura di viaggio. Allegri è in scena con il quartetto di musiciste Les Nuages Ensemble. La produzione è ancora una volta Nidodiragno di San Remo.
A novembre debutta al Teatro dell’Argine di San Lazzaro di Savena “Cronache del diluvio universale” di Gianni Celati per la regia di Nicola Bonazzi. La produzione è della compagnia
ITC San lazzaro.
L’anno si apre con la ripresa di un consistente numero di repliche di “Novecento” e di un vecchio cavallo di battaglia: “La storia di Cirano”. Segue la ripresa dei “ Rusteghi” che, da febbraio a maggio, porterà la compagnia del Teatro Stabile torinese intutte le maggiori città italiane registrando ovunque uno straordinario successo.
In estate , accanto alle tournée dei vari spettacoli in repertorio, cominciano le prove di un eccezionale lavoro teatrale ideato da Giorgio Gallione e fortemente condiviso da Allegri: “Berlinguer, i pensieri lunghi”, che si presenta al pubblico italiano come uno speciale omaggio alla figura di Enrico Berlinguer, uno dei più grandi uomini politici italiani del novecento. Nel monologo, che debutta a Genova ad ottobre, Eugenio Allegri è interprete mentre Gallione firma testo e regia. La produzione è del Teatro dell’Archivolto in collaborazione col Teatro Stabile di Genova.
2012: Berlinguer, i pensieri lunghi.
2013: Il giovane favoloso
L’evento dell’anno è ancora uno spettacolo con la regia di Gabriele Vacis, prodotto dal Teatro Stabile di Torino: si tratta di “Rusteghi, i nemici della civiltà”, scritto da Antonia Spaliviero dall’opera di Carlo Goldoni. In scena accanto ad Allegri, tra gli altri, Natalino Balasso, Yuri Ferrini e Mirko Artuso.
All’inizio di aprile va in scena “Di suoni e d’asfalto”, un reading sul tema della letteratura di viaggio. Allegri è in scena con il quartetto di musiciste Les Nuages Ensemble. La produzione è ancora una volta Nidodiragno di San Remo.
A novembre debutta al Teatro dell’Argine di San Lazzaro di Savena “Cronache del diluvio universale” di Gianni Celati per la regia di Nicola Bonazzi. La produzione è della compagnia
ITC San lazzaro.
Riprende in ottobre la tournée dello spettacolo “Berlinguer, i pensieri lunghi” ancora una volta a Genova e tra le altre città Roma, al Teatro Vittoria, e Milano, al Teatro Franco Parenti. La tournée si prolungherà sino al 2014 nel corso di eventi che celebrano i 30 anni dalla scomparsa del grande leder politico italiano.
In novembre partecipa, a Napoli, alle riprese del film “Il giovane favoloso” per la regia di Mario Martone. Il film, dedicato alla figura di Giacomo Leopardi e in cui Allegri interpreta il ruolo di …….. Viessieux, direttore dell’omonimo gabinetto culturale fiorentino, uscirà nei cinema italiani con grande successo nel 2014.
L’anno inizia con un importante laboratorio di Commedia dell’Arte che Allegri dirige a Piombino nell’ambito del Festival di Improvvisazione Teatrale, organizzato e gestito nella città della provincia livornese dalla compagnia teatrale torinese di QuintaTinta. I laboratori di Commedia proseguiranno nel corso dell’anno a Torino, prima presso la scuola Atelier Teatro Fisico, diretta da Philip Radice, e successivamente presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Valter Malosti. Seguiranno due laboratori di lettura poetica e narrativa: a Pesaro, nell’ambito del Festival GAD e a Capua organizzato dalla scuola di teatro “Il Pendolo”.
Nel frattempo iniziano le prove di “Sprolego Spuà”, il lavoro di elaborazione di alcune opere di Ruzante affrontate insieme a Silvia Girardi, l’attrice che sul palcoscenico, dialogando con lo stesso Allegri, prende in carico molte delle figure più significative del teatro del grande Angelo Beolco. Lo spettacolo, accompagnato dalle splendide musiche di Andrea Mazzacavallo, nonostante diversi e ottimi apprezzamenti, avrà vita effimera seppur prestigiosa, arrivando a replicare due serate a Padova presso la Loggia del Cornaro, il luogo dove lo stesso Ruzante, nel ‘500, recitava per il Cardinale omonimo. Comincia l’avventura de “I Diavoli di Carpi” di Alessandra Teatini, riflessione teatral-musicale sulle drammatiche vicende della Badessa Angela Caterina poi Eleonora D’Este, vissuta all’inizio del ‘600 tra Modena e Carpi. Un gruppo di straordinarie professioniste della musica e del canto, dirette da Candace Smith, fondatrice della Cappella Artemisia, ensemble bolognese di canto e musica antica che si esibisce in tutto il mondo, cominciano a lavorare con l’attrice Francesca Ballico ed Eugenio Allegri per arrivare alla realizzazione dello spettacolo in cerca di una produzione italiana dello spettacolo.
Tra i mesi di giugno e luglio Allegri replica ancora “Novecento” in alcune città e paesi italiani. Partecipa per alcuni giorni, a Novara, al film di Vanni Vallino “La libertà allo specchio”, prodotto dalla società Immagina, ispirato alla vita della pittrice Evangelina Alciati, interpretata nel film da Pamela Villoresi: il film e la Villoresi riceveranno numerosi riconoscimenti ufficiali. Poco dopo iniziano alcuni giorni di prove per una straordinaria lettura, che verrà presentata in diverse città italiane, de “Il popolo che manca”, il bellissimo libro di Nuto Revelli testimone e tessitore dei fili di una perduta civiltà contadina piemontese. A dirigere la lettura è Beppe Rosso, sul palco insieme a lui vi sono appunto Eugenio Allegri e Marco Revelli, storico e sociologo, politico, figlio dello scrittore Nuto. La produzione è della compagnia Acti TeatriIndipendenti di Torino. Allegri partecipa per una sera, in qualità di lettore, alla manifestazione “Centopianisti”, organizzata a Pratovecchio, in provincia di Arezzo, dalla Banda Osiris. Si esibiscono tra gli altri pianisti del calibro di Danilo Rea e Stefano Bollani.
L’8 e il 9 ottobre, presso la “Sala Melato” del Piccolo Teatro di Milano, alla presenza di Alessandro Baricco e Gabriele Vacis e di un numerosissimo pubblico, due repliche di “Novecento” celebrano i 20 anni dal debutto dello spettacolo “cult” interpretato da Eugenio Allegri.
Ma intanto vanno avanti le prove, iniziate mesi prima, di un nuovo monologo che segna la prima collaborazione di Allegri con un giovane e già affermato regista italiano: Leo Muscato. Il 5 dicembre debutta con successo, al teatro Mascagni di Chiusi, “Edipus” di Giovanni Testori, per la regia di Leo Muscato, le scene e i costumi di Barbara Bessi e le luci di Alessandro Verazzi. Lo spettacolo è prodotto da Pierfrancesco Pisani, Nido di Ragno, Off Rome in collaborazione con Infinito s.r.l.
2014: Il popolo che manca.
2014: Edipus.
2015: Magna Italia
2015: Zoran e il cane di porcellana
2015: Teatro Fonderia Leopolda di Follonica.
L’anno si apre con una serie di repliche di “Edipus“, poi ancora di “Novecento” e de “Il popolo che manca”.
Dopo una serie di letture promozionali a Carpi, Udine e Sasso Marconi, allo scopo di cercare sostegno e fondi per la sua realizzazione, e una seria di contatti e incontri con operatori per lo più emiliani, “I diavoli di Carpi” (che verrà chiamato anche “Musica e Demoni”) di Alessandra Teatini, con la direzione e la partecipazione di Candace Smith e delle cantanti Veronica Apeddu, Sara D’Angelo, Rosalba Iacoviello, Martina Pezzoli, Irene Romano, e le musiciste Angela Albanese alla viola da gamba, Chiara Cattani al clavicembalo, Silvia Moroni al flauto, Monica Paolini alla tiorba e chitarra barocca, Eleonora Beddini per musiche e le contaminazioni elettroniche, l’attrice Francesca Ballico e Eugenio Allegri, non trova il suo debutto. Si prende atto dell’impossibilità di trovare anche solo un piccolo interesse da parte delle istituzioni culturali per arrivare alla produzione dello spettacolo teatrale. Il progetto di lavoro amaramente si interrompe.
Un sorte poco più fortunata avrà un faticosissimo impegno di tanti attori per portare in scena ”Magna Italia”, un canovaccio di Commedia dell’Arte realizzato in occasione dell’ ”Expo Internazionale di Milano 2015”, prodotto con la collaborazione della scuola Atelier Teatro Fisico di Torino, diretta da Philip Radice. Dopo il buon successo del debutto, avvenuto il 7 maggio al teatro Oscar di Milano, cui seguiranno una decina di repliche sempre più apprezzate dal pubblico, lo spettacolo, privo di fondi per continuare a vivere, viene interrotto.
Il 15 giugno, dopo aver partecipato a un bando di nomina, Eugenio Allegri viene nominato Direttore Artistico del Teatro Fonderia Leopolda di Follonica. Iniziano incontri e riunioni per realizzare la prima stagione di un teatro che, dopo venticinque anni, riapre al pubblico, in forma del tutto nuova.
Ma nel frattempo, per accordi precedenti, Allegri comincia a Fiume, in Croazia, le prove dello spettacolo “Zoran e il cane di porcellana”, di Aram Kian per la regia di Andrea Collavino e la presenza sulla scena di uno straordinario gruppo di attrici e attori croati e italiani. Lo spettacolo, definito come un “prequel” teatrale del film “Zoran, mio nipote scemo” di Matteo Oleotto, debutterà il 13 giugno al Teatro “Ivan Zajc” di Fiume coprodotto dal Dramma Italiano di Fiume e dalla compagnia La Contrada di Trieste.
Iniziano le prove de “La nasca”, un adattamento de “Il naso” di Nicolaj Gogol’, scritto e interpretato da Rossella Sorbara e Luigi Ciotta ed è prodotto dalla compagnia torinese “Ciotta & Charms”. Allegri ne è regista.
Il 30 ottobre, presentandosi al nuovo pubblico con una replica di “Novecento” Allegri inizia la prima stagione teatrale come direttore del Teatro Fonderia Leopolda di Follonica.
In novembre e dicembre riprenderanno le repliche di “Zoran e il cane di porcellana” in Croazia e Slovenia per poi chiudere la tournée al Teatro “Orazio Bobbio” di Trieste e al Teatro Comunale di Gorizia.
L’anno si apre con il debutto de “La Nasca” che avverrà il 15 gennaio al Teatro Cecchi Point di Torino. Seguirà una breve stagione di repliche.
A partire da febbraio riprendono le repliche di “Edipus” che toccherà diverse città italiane e prestigiosi teatri a Milano, Trieste, Roma e Torino. Escono critiche di grande apprezzamento per lo spettacolo e per la interpretazione di Allegri.
L’11 aprile iniziano a Torino le prove di “Come vi piace” (“As you like it”) di Shakespeare, presso il Teatro Gobetti di Torino. La regia è di Leo Muscato e lo spettacolo debutterà in maggio con grande successo al Teatro Carignano, prodotto dal Teatro Stabile di Torino. Allegri interpreta l’ambita parte del “Buffone” Touchstone. A luglio lo spettacolo replica al festival dell’Estate Teatrale Veronese, al Teatro Romano di Verona.
Repliche estive di “Novecento”.
L’8 giugno iniziano ufficialmente a Torino le prove di “Mistero Buffo” di Dario Fo, dando origine al progetto di Matthias Martelli e Eugenio Allegri che porterà alla riproposizione sulla scena del capolavoro del grande attore italiano, divenuto Premio Nobel nel 1997. Ad agosto Martelli e Allegri presentano nel teatro di Apecchio, in provincia di Urbino, la giullarata di “Bonifacio VIII”, la cui registrazione video verrà inviata a Dario Fo in visione. Il 3 ottobre, dieci giorni prima della sua scomparsa, Dario Fo concede i diritti di rappresentazione per Mistero Buffo.
Intanto prosegue l’attività di direttore artistico a Follonica dove prepara la seconda stagione teatrale che inizierà il 31 ottobre con lo spettacolo “Il bagno”, presenti sulla scena Stefania e Amanda Sandrelli. La novità della stagione è l’ideazione di un progetto chiamato “Teatro Scuole e Società” che si delinea attraverso due spettacoli, dedicati rispettivamente al lavoro di Emergency e al caso Regeni, in cui esperti professionisti lavorano al fianco di giovani delle scuole superiori di Follonica e presentano il loro lavoro nel cartellone della stagione teatrale.
Ma in quegli stessi giorni inizia la tourneè in Cina di “As you like it”. Pechino e Shangay saranno le due città dove lo spettacolo verrà presentato per due settimane in totale. Di rientro in Italia, la tournée dello spettacolo si completa toccando molte città italiane, sino a dicembre.
2016: La Nasca.
2016: Teatro, scuola e società.
2016: As you like it.