Morte accidentale di un anarchico
di Dario Fo
Dopo il successo di Edipus di Giovanni Testori, Eugenio Allegri torna in scena diretto ancora una volta da Leo Muscato, affermato regista di prosa e lirica. Eugenio è il fool nella commedia Come vi piace, scritta da Shakespeare nel 1599. Nonostante rimanga una delle opere tra le più leggiadre e spensierate di Shakespeare la commedia disegna la contrapposizione tra il mondo infetto della corte e dei suoi intrighi con quello puro e semplice della foresta, che scioglie gli istinti malvagi.
Fra le commedie di William Shakespeare, As You Like It è una fra le più amate e messe in scena in tutto il mondo. È certamente la più nota, ma anche, inspiegabilmente, una fra le meno rappresentate in Italia, forse a causa di un certo pregiudizio letterario che l’ha relegata al genere pastorale, in voga in quegli anni, e poi passato di moda. In realtà quest’opera più delle altre è una fra le macchine teatrali più poetiche e divertenti che Shakespeare abbia scritto, ma forse anche la più “politica”. Vi sono due mondi in netta e diretta opposizione, che si specchiano l’uno nell’altro: da una parte quello del potere, del Ducato; dall’altra quello paradisiaco e ideale della Foresta di Arden. Il Ducato è un mondo in cui domina un’atmosfera di diffidenza reciproca, d’intrighi, di paura; di un totalitarismo che soffoca la libertà, dove tutti si sentono minacciati. Pare che la sola speranza di salvezza sia la fuga. Sembrerebbero premesse per una tragedia, ma non lo sono, perché chi fugge a un certo punto arriva ad Arden, un luogo in cui può accadere di tutto, le situazioni si ribaltano continuamente e l’azione scorre spesso a un ritmo vertiginoso. In Come vi piace Shakespeare è riuscito a condensare alcuni fra i personaggi più belli di tutto il suo repertorio: dalla coraggiosa, energica, innamorata e spiritosa Rosalind, l’unico suo vero personaggio femminile che possa dirsi protagonista, a Touchstone, un cortigiano dai giochi di parole fulminanti, per arrivare a Jaques, il malinconico, il misantropo, un Amleto ante-litteram.
Il testo pesca a piene mani nella dichiarazioni ufficiali e incongruenti che seguirono l’accaduto, già ricche di spunti tragicomici, e porta alle estreme conseguenze i meccanismi del depistaggio, introducendo negli uffici di una imprecisata questura un matto, affetto da istriomania, che si finge un giudice revisore, incaricato di verificare l’operato del commissario e del questore “Definestre”.
Le posizioni si ribaltano e gli inquisitori diventano inquisiti: vale tutto o quasi, pur di farli parlare. Così il matto, torchiandoli e ingannandoli, induce i due al “raptus improvviso”, per poi bloccarli sul parapetto della finestra…
Dopo il successo de “I due gemelli veneziani”, un altro grande autore italiano nel repertorio di Bruni e De Capitani, che affidano alle doti istrioniche di Eugenio Allegri il personaggio comico del protagonista e inaugurano così una nuova collaborazione.