Direzione artistica del Teatro Fonderia Leopolda di Follonica
PRESENTAZIONE DELLA STAGIONE 2018/2019
Una stagione che quest’anno è fortemente caratterizzata dal tema dell’Identità o, meglio, “Identità individuale e Identità Collettiva”, una proposta su larga scala, che chiami tutte le categorie di spettatori – fruitori degli spettacoli e delle tante iniziative collaterali di crescita qualitativa e formazione del pubblico – ad una riflessione partecipata e consapevole che riguardi da un lato la nostra identità di moderni cittadini (collettiva) e dall’altro di originali, primigeni esseri umani, (individuale). Lo scopo è quello di raccogliere e condividere le diverse emozioni e le differenti convinzioni circa l’esigenza spesso manifesta di trovare (o ritrovare) un senso di appartenenza ad un mondo sempre più articolato e sempre più problematico.
La globalizzazione pare non aver uniformato le persone, se non nella loro funzione di consumatori; al contrario da più parti si levano alti i suoni della contestazione e dell’opposizione ad un destino dell’umanità che parrebbe avviato sulla strada implacabile dell’omologazione e della rigidità culturale, sociale, economica e, assai pericolosamente, anche politica. Sappiamo bene, invece, quanto la diversità delle idee e la malleabilità della convivenza civile possano essere gli strumenti che più di ogni altro permetterebbero all’umanità contemporanea di ritrovare quel percorso di felicità oggi, su più latitudini, interrotto. Il confronto è arma insostituibile per garantire il re-incamminarsi su tale percorso e il teatro è la terra battuta che diviene solida e permeabile via, dove per i lunghi tratti dovranno ancora poggiare i piedi milioni di donne e di uomini: dunque è attraverso il teatro che la strada si fa più confortevole e sicura, per attraversare il mondo stando coi piedi sulla terra.
Mettersi in viaggio, ovvero mettersi in gioco, è un atto di grandezza umana e per farlo bisogna poter riflettere bene e con calma, saper decidere “che fare” senza aver paura “di essere”. Bisogna poter testimoniare con i propri occhi la realtà; bisogna recuperare lo sguardo e il contatto tra noi. Il tema della “Identità collettiva” passerà dunque attraverso una ricognizione seria e giocosa della Costituzione Italiana, per rileggere tutti insieme, a partire dal mondo della scuola, dalla elementare sino alla superiore, la preziosa carta di intenti e regole che ha restituito a un popolo la dignità democratica riposta per anni nella vergogna della dittatura.
La “Identità individuale” attraverserà “Amleto” di Shakespeare, con il suo voler “essere o non essere”, problema inestricabile ed esaltante per i giovani che, pur ostacolati, corrono incontro alla vita; ma ancor più, nell’oggi ambiguo e indefinibile, con il suo dover “essere e non essere”, destino doloroso di un’umanità emigrata, tornata in troppi casi a trovarsi senza più un nome né un cognome, come sino a quando, secoli addietro, non fu redatta la Carta dei Diritti dell’Uomo. Ecco: il senso delle proposte contenute nell’attività del Teatro Fonderia Leopolda riguardano l’intera comunità follonichese, dai bambini agli adulti, passando per adolescenti e ragazzi: invitare tutti o quanti più possibile ad una continua, civile e gioiosa riflessione sui limiti e sulle potenzialità della nostra esistenza, accettando i cambiamenti senza dover perdere o corrompere a tutti costi la purezza con cui veniamo al mondo; a sapersi confrontare, per generi e generazioni, su quanto siamo disposti a cedere, nell’evoluzione, al compromesso. Rispondere alla deriva culturale di un fantomatico e instabile populismo che isola e separa, con una ritrovata cultura popolare le cui radici si irradiano nell’umanesimo che sa tenere accesa la fiammella della relazione dell’uno con l’altro.
Sarà una stagione di teatro e di cultura di tutti, per scoprire quanto sia ancora possibile, alle donne e agli uomini della bella Toscana, abbandonare dolcemente e serenamente le proprie forze sino ad “esser presi da incantamento”, mentre tutt’intorno purtroppo si muove, crudele e spericolata, una società fortemente tecnologizzata, dove il progresso di cemento, intento solo a celebrar se stesso, corrode mestamente i tralicci dello sviluppo e, sprezzante, lascia crollare i ponti sotto il cui peso muoiono, sfregiate, tante vite umane che piangiamo. Con loro, pur consumata dal tempo perduto, non possiamo lasciare che muoia la nostra preziosa, instancabile e insostituibile idea della bellezza.
Eugenio Allegri
Direttore artistico del Teatro Fonderia Leopolda di Follonica
Quello che avete tra le mani è Fila Q, il giornale di bordo del Teatro Fonderia Leopolda, che da quest’anno cambia nome. La Fila Q. Quella dietro la regia, quella che generalmente non viene venduta perché riservata alla compagnia di turno, agli addetti ai lavori. Bene, quest’anno in parte, sarà occupata dai ragazzi della scuola superiore, una squadra di redattori, che saranno a teatro per osservare e recensire i vari spettacoli, coinvolgendo altresì gli artisti intervenuti e il pubblico. Un progetto di formazione, infatti, per la realizzazione dei giornali di bordo, ma anche interventi video e social sui temi e spettacoli della stagione teatrale.
Per informazioni e attività legate al Teatro Fonderia Leopolda scrivere a teatrofollonica@eugenioallegri.it